Secondo voi, quando questi due vocaboli sono direttamente proporzionali ?
Mi spiego meglio, quanto sia come persona che come azienda la felicità/tranquillità (nel caso di azienda) sono direttamente proporzionali allo stato di salute finanziaria. Un vecchio detto cita “I soldi non fanno felicità”, ma quanto è vero ?
Oggi particolarmente in questa fase (si spera) post pandemia, di certo ha sofferto maggiormente chi aveva ed ha poca disponibilità finanziaria, sia come persona fisica che come azienda. Anzi al contrario, chi aveva ed ha buona capacità economica, ha sicuramente fatto buoni affari e in questo periodo ha fatto affari importanti. I piccoli esercizi commerciali, i bar i ristoranti hanno faticato, mentre sia la grande distribuzione che “Amazon” per esempio, ha fatto affari come non ci fosse un domani.
Ma allora, si può essere felici ma poveri ? Personalmente non lo so, non mi sento di classificarmi ne in uno ne nell’altra categoria, però di una cosa sono abbastanza convinto, chi ha o aveva buona disponibilità specialmente in questo periodo, non è di certo triste, anzi più di qualcuno è riuscito a fare operazioni speculative impensabili in altri momenti.
Ma la vera domanda è : cosa vuol dire essere felici ? Cosa vuol dire essere ricchi (qual’è la misura della ricchezza)
Al contrario, si può essere ricchi e tristi, la mia risposta è certo, ho conosciuto più ricchi tristi di poveri infelici, ma mentre i primi non lo diranno mai, i secondi non possono nasconderlo.

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