Gen, 2022

Ieri sera, ho visto un pezzetto della nota trasmissione le IENE, un servizio in particolare analizzava assieme ad esperti, LA PERICOLOSITA’ dei SOCIAL.
Imbarazzante, hanno parlato di tutte cose scontate e risapute, scoprire che un Facebool, Amazon o Google sappia sulla nostra identità, gusti, preferenze e qualsiasi cosa, più di nostra madre, mi sembra abbastanza ovvio, ricordo sempre (come tra l’altro è stato detto anche in trasmissione), che il PRODOTTO SIAMO NOI, che FB AMAZON o GOOGLE, sono falsamente gratis, la nostra privacy ha un prezzo e lo paghiamo tutti i giorni.
Non stiamo più stupirci se dopo aver fatto una ricerca su google per un prodotto/servizio, poi su qualsiasi pagina navighiamo ci appaiano offerte su quel servizio/prodotto.
Sanno perfettamente dove puntiamo il mouse/dito, sanno quando zoomiamo su un particolare, sanno tutto, preferenze politiche, sessuali, religiose e anche le cose più intime.
Personalmente mi potrebbero mettere anche una webcam in bagno, non ho nulla da nascondere, e provo, provo ribadisco a non farmi influenzare, ma basta esserne consapevoli, e possibilmente ogni tanto, sarebbe meglio spesso, spegnere i nostri device, e leggere qualche buon libro o fare sane passeggiate.
Numerosi progressi tecnici sono stati recentemente raggiunti nella ricerca di potenti computer quantistici. Ora, gli informatici dell’ETH di Zurigo hanno fatto un importante passo avanti nel campo dei linguaggi di programmazione: il loro linguaggio quantico è il primo nel suo genere che è elegante, semplice e sicuro come i linguaggi informatici classici.
La programmazione dei computer quantistici sta diventando più semplice: gli informatici dell’ETH di Zurigo hanno progettato il primo linguaggio di programmazione che può essere utilizzato per programmare i computer quantistici in modo semplice, affidabile e sicuro come i computer classici. “La programmazione di computer quantistici è ancora una sfida per i ricercatori”, afferma Martin Vechev, professore di informatica presso l’ETH Secure, Affiable and Intelligent Systems Lab ( SRI)), “Motivo per cui sono così entusiasta che ora possiamo continuare la tradizione dell’ETH di Zurigo nello sviluppo di computer quantistici e linguaggi di programmazione”.
Aggiunge: “Il nostro linguaggio di programmazione quantistica Silq consente ai programmatori di utilizzare il potenziale dei computer quantistici meglio rispetto ai linguaggi esistenti, perché il codice è più compatto, più veloce, più intuitivo e più facile da capire per i programmatori.” Questa settimana, Vechev presenterà Silq ad altri esperti del settoreal PLDI 2020, una conferenza per i linguaggi di programmazione. Per facilitare la discussione, l’adozione e l’ulteriore sviluppo, lui e il suo team hanno anche rilasciato Silq sul proprio sito Web ( silq.ethz.ch).
Il calcolo quantistico ha visto una crescente attenzione nell’ultimo decennio, poiché questi computer, che funzionano secondo i principi della fisica quantistica, hanno un potenziale enorme. Oggi, la maggior parte dei ricercatori ritiene che un giorno questi computer saranno in grado di risolvere alcuni problemi più velocemente dei computer classici, poiché per eseguire i loro calcoli usano stati quantici intrecciati in cui vari bit di informazioni si sovrappongono in un determinato momento. Ciò significa che in futuro i computer quantistici saranno in grado di risolvere efficacemente problemi che i computer classici non possono risolvere entro un lasso di tempo ragionevole.
Questa supremazia quantistica deve ancora essere dimostrata in modo conclusivo. Tuttavia, alcuni significativi progressi tecnici sono stati recentemente raggiunti. Alla fine dell’estate 2019, un computer quantistico è riuscito a risolvere un problema, anche se molto specifico, più rapidamente del computer classico più veloce.
Per alcuni “algoritmi quantistici”, ovvero strategie computazionali, è anche noto che sono più veloci degli algoritmi classici, che non sfruttano il potenziale dei computer quantistici. Ad oggi, tuttavia, questi algoritmi non possono ancora essere calcolati su hardware quantistico esistente poiché i computer quantistici sono attualmente ancora troppo soggetti a errori.
L’utilizzo del potenziale del calcolo quantistico richiede non solo la tecnologia più recente, ma anche un linguaggio di programmazione quantistica per descrivere gli algoritmi quantistici. In linea di principio, un algoritmo è una “ricetta” per risolvere un problema; un linguaggio di programmazione descrive l’algoritmo in modo che un computer possa eseguire i calcoli necessari.
Oggi, i linguaggi di programmazione quantistica sono strettamente legati all’hardware specifico; in altre parole, descrivono precisamente il comportamento dei circuiti sottostanti. Per i programmatori, questi “linguaggi di descrizione dell’hardware” sono ingombranti e soggetti a errori, poiché le singole istruzioni di programmazione devono essere estremamente dettagliate e quindi descrivere esplicitamente le minuzie necessarie per implementare algoritmi quantistici.
Gli informatici si riferiscono ai linguaggi informatici che si basano sui dettagli tecnici del tipo specifico di computer come linguaggi di programmazione di alto livello. Silq è il primo linguaggio di programmazione di alto livello per computer quantistici. I linguaggi di programmazione di alto livello sono più espressivi, nel senso che possono descrivere anche compiti e algoritmi complessi con meno codice. Ciò li rende più comprensibili e più facili da usare per i programmatori. Possono anche essere utilizzati con diverse architetture di computer.
La più grande innovazione e semplificazione che Silq apporta ai linguaggi di programmazione quantistica riguarda una fonte di errori che ha afflitto la programmazione quantistica fino ad ora. Un computer calcola un’attività in più passaggi intermedi, creando risultati intermedi o valori temporanei.
Per scaricare la memoria, i computer classici cancellano automaticamente questi valori. Gli informatici si riferiscono a questo come “raccolta dei rifiuti”, poiché i valori temporanei superflui vengono eliminati.
Nel caso dei computer quantistici, questa disposizione è più complicata a causa dell’entanglement quantistico: i valori precedentemente calcolati possono interagire con quelli attuali, interferendo con il calcolo corretto. Di conseguenza, ripulire tali valori temporanei su computer quantistici richiede una tecnica più avanzata di cosiddetta non computazione.
“Silq è il primo linguaggio di programmazione che identifica e cancella automaticamente i valori non più necessari”, spiega Bichsel. Gli scienziati informatici hanno raggiunto questo obiettivo applicando la loro conoscenza dei linguaggi di programmazione classici: il loro metodo di calcolo automatico utilizza solo comandi di programmazione privi di operazioni quantistiche speciali – sono “qfree”, come affermano Vechev e Bichsel.
“Silq è un importante passo avanti in termini di ottimizzazione della programmazione dei computer quantistici; non è la fase finale dello sviluppo “, afferma Vechev. Ci sono ancora molte domande aperte, ma poiché Silq è più facile da capire, Vechev e Bichsel sperano di stimolare sia l’ulteriore sviluppo dei linguaggi di programmazione quantistica sia la teoria e lo sviluppo di nuovi algoritmi quantistici.
“Il nostro team di quattro persone ha fatto la svolta dopo due anni di lavoro grazie alla combinazione di diverse competenze nella progettazione del linguaggio, nella fisica quantistica e nell’implementazione. Se altri team di ricerca e sviluppo abbracciano le nostre innovazioni, sarà un grande successo “, afferma Bichsel.
Ieri ho saputo che un caro amico, che se non bastasse ha già i suoi problemi conseguenti a Covid-19, è stato truffato in maniera subdola.
Gli è arrivata una mail perfettamente clonata con tutte le caratteristiche della sua banca, che lo informava che la sua carta di credito era stata clonata, contestualmente gli chiedeva di accedere al sito per cambiare il PIN in modo che non potesse essere utilizzata in maniera fraudolenta.
Ieri ha scoperto che il tutto era una truffa, gli hanno portato via una bella cifra. Allora, un consiglio a tutti, mai e poi mai nessuna banca, ente o qualsiasi si voglia vi chiederà mai di modificare on-line un qualcosa che ha a che fare con soldi. E se lo facesse (vedi paypal), verificate bene l’indirizzo di provenienza della mail, basta solo che l’estensione non sia quella originale (.it, .com ecc ecc) per cadere nell’inganno, e comunque prima di fare qualsiasi operazione, chiamate o scrivete a chi vi ha scritto per chiedere conferma della richiesta. In ogni caso NESSUNA BANCA vi chiederà mai di cambiare PIN on-line.
Siamo arrivati a un punto in cui anche i più potenti calcolatori classici cominciano a incontrare delle difficoltà nell’elaborazione dell’enorme mole di dati a disposizione. Per risolvere tali difficoltà ci vengono incontro i principi della meccanica quantistica, che sembra avere campi di applicazione sempre più legati alla vita quotidiana.
La pandemia da SARS – CoV2, meglio nota come COVID 19, pone quotidianamente la comunità scientifica a confrontarsi con una mole enorme di dati, di natura clinica, sanitaria, demografica, sociale, economica, con l’obiettivo prioritario di fornire una descrizione quanto più precisa possibile del fenomeno in atto.
La difficoltà principale oggi consiste nel riuscire a gestire, in tempi brevi, i dati elaborati su scala globale (BIG DATA) e trarne delle informazioni quanto più utili per l’umanità.
Ormai da decenni la gestione dei dati è strettamente legata all’evoluzione di sistemi informatizzati, il cui progresso, con il tempo, ha permesso delle elaborazioni sempre più veloci e più performanti.
Quando parliamo di capacità di un computer, siamo abituati a termini quali Megabyte (106 byte), Gigabyte (109 byte) e, in casi eccezionali, Terabyte (1012 byte). Queste grandezze ci dicono quanti dati un calcolatore può gestire.
I Big Data e il traffico di dati che si sviluppa in Internet quotidianamente, hanno imposto la definizione di nuovi ordini di grandezza; sono stati quindi introdotti il Petabyte (1015 byte), l’exabyte (1018 byte), lo zettabyte (1021 byte) e lo yottabyte (1024 byte).
Siamo quindi arrivati a un punto in cui anche i più potenti calcolatori classici cominciano a incontrare delle difficoltà nell’elaborazione tali moli di dati.
Per risolvere tali difficoltà, ci vengono incontro, ancora una volta, i principi della meccanica quantistica, che sembra avere campi di applicazione sempre più legati alla vita quotidiana.
Già da qualche anno, i più importanti brand informatici, primi fra tutti IBM e GOOGLE, hanno iniziato approfonditi studi per la costruzione di un computer quantistico. Si tratta di un computer che utilizza le leggi della fisica e della meccanica quantistica per l’elaborazione dei dati, sfruttando come unità fondamentale il quantum bit (qubit) (a differenza del calcolo elettronico, alla base dei computer come li abbiamo sempre conosciuti, la cui unità fondamentale è invece il bit).
In particolare, i quantum bit hanno alcune proprietà che derivano dalle leggi della fisica quantistica e da cui dipende il funzionamento dei computer quantistici.
Queste proprietà sono:
la sovrapposizione di stati, cioè l’esistenza simultanea di tutti gli stati possibili di una particella o un’entità fisica prima della sua misurazione (ciò significa che prima che venga misurato, un qubit può essere sia 0 sia 1). Solo con la misurazione è possibile definire in modo preciso la proprietà del qubit: prima che avvenga la misurazione, quindi, gli stati dei qubit coesistono e possono essere visti come una specie di “nuvola di probabilità”; questa nuvola collasserà e diventerà uno stato definito nel momento in cui verrà misurata (è lo stesso principio forse noto ai più come equazione di Schrödinger, oppure come “l’esperimento del gatto nella scatola”).
l’entanglement, ovvero la correlazione quantistica, che esprime il vincolo, la correlazione appunto, che c’è tra due particelle o due qubit; secondo questo principio, è possibile conoscere lo stato di una particella (o di un qubit) misurando l’altra con la quale ha il vincolo, processo che, “trasportato”, nell’informatica si traduce con una accelerazione dei processi di calcolo.
l’interferenza quantistica, che è di fatto l’effetto del primo principio (la sovrapposizione degli stati); l’interferenza quantistica permette di “controllare” la misurazione dei qubit basandosi sulla natura ondulatoria delle particelle (l’interferenza di fatto rappresenta la sovrapposizione di due o più onde e, a seconda che ci sia sovrapposizione o meno tra creste e ventri – ossia le parti più alte e quelle più basse dell’onda – si possono avere interferenze costruttive, quando creste o ventri coincidono e formano un’onda che è la somma delle onde che si sovrappongono, oppure interferenze distruttive, quando a sovrapporsi sono cresta di un’onda e ventre di un’altra, in questo caso le due onde si annullano a vicenda).
Sebbene dotati di capacità computazionali elevatissime, i computer quantistici presentano ancora delle criticità che ne ostacolano l’implementazione su scala commerciale. La più rilevante di tali criticità riguarda i qubit: questi, sono costituiti da singoli atomi, o piccole molecole, o minuscoli circuiti superconduttori, il cui corretto funzionamento è garantito solo a temperature bassissime. Raffreddare i qubit di un computer quantistico è quindi essenziale per garantirne l’efficienza.
Supponendo che tali criticità siano state risolte, ci si chiede quali possano essere le applicazioni pratiche di un computer quantistico.
Innanzitutto il settore della chimica farmaceutica ad esempio, un’industria che si basa su calcoli molto complessi per trovare le giuste combinazioni di molecole tra le moltissime possibili”. La struttura tridimensionale delle proteine e la loro funzione dipende dal modo in cui queste si ripiegano a partire dalla trascrizione dall’Rna messaggero. Questo processo, noto come protein folding, è molto complicato da ricostruire nei dettagli e un’elevata potenza computazionale potrebbe aiutare a svelare i meccanismi che ne stanno alla base.
Un altro campo di applicazione sarebbe quello dei problemi di ottimizzazione complicati. Tutto quello che si fa nei processi industriali si potrebbe risolvere in maniera più efficiente: “VolksWagen ad esempio ha già lavorato a processi di ottimizzazione del traffico dei taxi di Pechino. Si tratta solo di un modello, ma che dimostra il potenziale di applicazione”. Un altro esempio sono i problemi di scheduling o programmazione: “in un’industria occorre programmare la sequenza dei processi da mandare nella linea di montaggio. È un problema di ottimizzazione che diventa più complicato all’aumentare degli elementi considerati. Il computer quantistico potrà risolvere tutto in modo più efficiente”.
Altro settore ancora che gioverebbe dall’introduzione del calcolo quantistico è il quantum machine learning e dunque l’accoppiamento tra computer quantistico e intelligenza artificiale. “Esistono già algoritmi quantistici per il machine learning che promettono di essere ancora più potenti di quelli che già abbiamo a disposizione”.
Oggi non si hanno evidenze certe di quale sarà la possibile diffusione dei computer quantistici, ma è certo che queste macchine saranno sempre più presenti laddove è veramente necessario, ovvero nei centri di ricerca.
Su questo video si vede l’emozione di un ragazzo che grazie ad un paio di occhiali supertecnologici, vede i colori per la prima volta. Ecco questa è la tecnologia che mi piace, quando riusciamo a dare felicità emozioni tranquillità e gioia alle persone con varie difficoltà, è la più bella tecnologia che possiamo immaginare.
Per chi come me, non amava ecessivamente i social, specialmente quelli più ludici, pensare di stringere amicizie tramite un video, era pressochè impensabile.
Però, è arrivato lui, il Covid-19, a far cambiare molte nostre convizioni, abitudini di vita e modalità di rapporto. In questi 3 mesi, ho avuto la fortuna di stringere amicizie che mai mi sarei immaginato.
Figure come Ernesto Sirolli, Federico Oggian, Sophia Los ecc ecc, io non le avrei mai conosciute, per alcuni possono essere nomi come altri, per me rappresentano un salto di qualità sociale non indifferente.
Si è vero ho avuto l’occasione nei miei 40 anni di IT, di conoscere in realtà figure di un certo prestigio, ma sono quasi sempre state conoscenze sporadiche e occasionali.
Internet ci permette senza grandi fatiche, di superare confini, di evitare spostamenti che implicano ore di viaggio e anche da un piccolo aiuto a ridurre l’inquinamento.
Certo, conoscere una persona, potendone cogliere aspetti che nessun video potrà trasmettere è un’altra cosa, ma dove le amicizie lo permettano di consolidarsi, avremo tutti anche l’occasione di stringersi le mani.
Ora approfittiamo di questa grande occasione, durante i meeting cogliamo l’occasione di approfondire amicizie che difficilmente si ripresenteranno, per poi un giorno, trasformarle da virtuali in fisiche,
Ieri sera, nell’ormai consueto incontro con Ernesto Sirolli, organizzato di Interlogica sotto la guida del suo CEO Alessandro Fossato, si è tenuto il 4° incontro di questo appuntamento che ogni settimana cresce di qualità e valori, nonostante le oltre 3 ore abbondanti di confronto, nessuno aveva voglia di lasciare il video.
In realtà, mai come ieri sera, si sono affrontati tutta una serie di argomenti che vanno dalla Sostenibilità Ambientale, alla mobilità, alle tecnologie del futuro, con la Telemedicina coadiuvata da nuovi strumenti tecnologici, si è parlato di iniziative abitative del futuro sopratutto per rendere più sereni gli anni delle persone più anziane (quì c’è una bella iniziativa dell’arch. Sophia Los), si è parlato di come aiutare l’eccellenza alimentare italiana a coadiuvare nuovi mercati con modalità completamente diverse dalle tradizionali, sopratutto aiutando piccoli coltivatori che hanno per dimensione e caratteristiche difficoltà ad affacciarsi a mercati esteri.
Si è anche parlato dell’esigenza di far crescere una nuova classe politica, senza mai dare però etichette di colore politico. C’è stata anche una triste testimonianza di come sia difficile per un’eccellenza italiana dell’innovazione tecnologica, poter fare impresa in Italia. Però anche in questo caso, Sirolli e molti altri intervenuti hanno subito teso una mano per tentare di trovare una soluzione.
Si è anche (come sempre nei 3 precedenti incontri) di come affronteremo la ripartenza, tutti consapevoli, che è una grande occasione per dare una svolta.
Devo ammettere che per la prima volta mi sono sentito un pò a disagio, il livello degli interventi era decisamente di altissimo livello, e ho fatto un pò di fatica a poter seguire una confronto così elevato, ma è anche in questo modo che si cresce. Non a caso, martedì inizierò un mini-corso proprio con Ernesto, sarà dura, ma provarci per me è una nuova sfida.
Da martedì sera vi racconterò com’è andata.
Oggi grazie ad un vero amico (ringrazio Alberto), ho scoperto questa piattaforma anomala. Nata decisamente per dare supporto ai giocatori on-line di tutto il mondo, ha caratteristiche che ritengo molto interessanti anche in altri ambiti.
Ma cosa si può fare con Discord ? Quello che fanno molte altre piattaforme, ma con prima di tutto, un’interfaccia grafica molto ben studiata e piacevole. Permette la chat, la telefonata Voip, la videochiamata e non ultimo la condivisione del proprio desktop.
Inoltre permette di generare n stanze in funzione di varie situazioni, argomenti che si vogliono gestire.
Non chiede nessuna registrazione particolare, se non un nikname e un’indirizzo di posta.
A mio avviso, aldilà dei gamer, potrebbe tornare utile anche in molti altri ambiti, sto cominciando a provarla, tra qualche settimana vi darò la mia valutazione, con pregi e difetti, naturalmente dal mio punto di vista.